PIANETA SCUOLA
Standing ovation per il 'Leonardo' del 'da Vinci' VIDEO
Tutto esaurito per lo spettacolo teatrale portato in scena da oltre 120 alunni del Liceo 'da Vinci': sul palco per oltre 2 ore, i ragazzi hanno dimostrato l'amore per il sapere e per la scuola
Fasano – In un momento in cui proprio la scuola italiana è oggetto di discussione mediatica e non, il Liceo “Leonardo da Vinci” ha offerto uno spettacolo degno delle più prestigiose compagnie teatrali nazionali e non. Lunedì sera, 27 maggio 2019, presso il teatro Kennedy è andato in scena uno spettacolo che, nel corso degli anni, accresce di prestigio. Oggetto dello spettacolo è stato un ipotetico discorso tra alcuni alunni con il più grande umanista del tempo, Leonardo da Vinci, proprio nel mese in cui ricorre l'anniversario della sua morte (il 2 maggio 1519 ndr).
Il genio di Leonardo è stato portato in scena da 110 alunni che hanno saputo coinvolgere il numeroso pubblico che ha riempito ogni poltrona del teatro Kennedy.
Lo spettacolo si è avviato con i saluti di rito da parte dei due presentatori della serata: Marco Argento e Luca Surdo, che hanno invitato sul palco la dirigente scolastica, prof. ssa Maria Stella Carparelli, che ha introdotto la serata. Un momento molto sentito, dove si è sottolineato la vivacità intellettuale dei ragazzi, nonostante i luoghi comuni che li vede definiti “scarsamente interessati alla cultura”, mettendo in luce le qualità e l'interesse degli stessi nel realizzare lo spettacolo. La dirigente ha ringraziato le famiglie dei ragazzi, che nel corso dei mesi di preparazione hanno sempre sostenuto i ragazzi, sacrificando anche giorni festivi.
Sulla scena un gruppo di ragazzi che, invitati da un ipotetico messaggio criptato inviato dal maestro Da Vinci, hanno ricostituito la “Leonardus Vinci Academia”. Il maestro Leonardo da Vinci, interpretato da Gabriele Cacucci, è entrato in scena “accompagnato” dai tamburi dei Timpanisti Fajanensis, riportando il tutto all'epoca rinascimentale del maestro. Lo spettacolo ha visto i ragazzi impegnati in balletti contemporanei, canzoni (tra cui grandi successi di Renato Zero, Daniele Silvestri, Mario Venuti, Arisa) la maggior parte delle quali realizzati da loro stessi, con lo scopo di ripercorrere la vita e i successi del genio leonardiano. Il secondo atto si è aperto con la canzone originale dei Tarantolati di Tricarico "Terra che trema" eseguita e danzata dai membri dell'associazione “U panaridd”.
Il progetto, che rientra nel più complesso “Intrecci di Musica e Letteratura”, ha visto molto impegnati anche i docenti coordinatori: Mina Corelli, Mara Ferrara, Loredana Lezzi e Michele Iacovazzi che come dei sapienti maestri rinascimentali hanno messo in evidenza le peculiarità di ogni singolo alunno nelle varie arti coinvolte: danza, canto, recitazione, costumi, scenografia, musica, grafica. Nessuna aspetto del genio leonardiano è stato trascurato.
Lo spettacolo, suddiviso in due atti, ha messo in evidenza l'ingegno e la capacità del maestro da Vinci; mentre nel secondo atto si è scandagliato anche il lato “oscuro”: i processi subiti, i progetti ingegneristici falliti, gli “errori” pittorici. Il tutto per dare una visione completa della complessa figura del genio vinciano, sancito da un monologo avvincente di "Monnalisa".
I ragazzi sul palco, ma anche tutti coloro che hanno lavoro “nell'ombra” ben hanno compreso e interpretato questa complessa figura cogliendo diversi minuti di applausi e la maggior parte del pubblico a rendergli omaggio in piedi. Il messaggio che hanno voluto trasmettere era importante, e di grandissima attualità: un omaggio alla cultura, alla storia che la Scuola deve tutelare e diffondere a coloro che sono le generazioni del domani, ma che attraverso lo studio del passato possono creare un futuro diverso.
Questo spettacolo ha lanciato anche un messaggio criptato “Difendiamo la scuola” che è il luogo dove le giovani menti vengono coltivate e motivate a crescere, che in questo difficile periodo storico contemporaneo, viene messa in discussione e scarsamente considerata. Ma la scuola è il luogo dove ognuno di noi ha trascorso il periodo più bello o brutto della propria vita, ma è un periodo che nel bene o nel male ci forma e ci permettere di essere dei cittadini attivi e non dei semplici esecutori.
Molti di questi ragazzi lasceranno presto il mondo “ovattato” della scuola per immergersi nel mondo universitario e lavorativo, ma porteranno sempre con loro questo bagaglio di formazione che, grazie al costante impegno di insegnati e dirigenti, consente loro di crescere e formarsi non solo sui classici banchi di scuola ma, soprattutto, mettendosi in gioco creando progetti del genere, che portano in una sera di fine maggio a tenere la scena per quasi tre ore, coinvolgendo tutto il pubblico presente.
di Marica Mastrangelo
28/05/2019 alle 18:11:11
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